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Ti auguro una bella settimana.
Laura Colombo
Viviamo in un periodo di grande incertezza economica e sociale e di cambiamenti significativi.
Le preoccupazioni delle persone riflettono le molteplici crisi che stanno vivendo: inflazione, povertà e disuguaglianza dominano la scena a livello globale.
Per cercare di trovare dei punti di ancoraggio cerchiamo di costruire scenari che sono sempre meno lineari e sempre più aperti e descrittivi.
Nel 2020, Jamais Cascio (autore e futurista) ha lanciato una nuova sigla attraverso il post Facing the age of chaos: quella di BANI, ovvero Brittle, Anxious, Nonlinear, Incomprehensibile offrendo un’alternativa al quadro di riferimento che fino ad allora aveva governato la scena dell’innovazione: il modello VUCA, disegnato nel 1985 dagli economisti Warren Bennis e Burt Nanus per descrivere lo scenario mondiale contraddistinto da: Volatility, Uncertainty, Complexity, Ambiguity.
Il modello di Cascio è a mio avviso non solo estremamente attuale ma è motivo di riflessione. Ma vediamo di cosa si tratta.
BANI sta per?
Parliamo di “un quadro di riferimento per articolare le situazioni sempre più comuni in cui la semplice volatilità o la complessità sono lenti insufficienti per comprendere ciò che sta accadendo. Situazioni in cui le condizioni non sono semplicemente instabili, ma caotiche. In cui gli esiti non sono semplicemente difficili da prevedere, ma completamente imprevedibili. O, per usare il linguaggio particolare di questi framework, situazioni in cui ciò che accade non è semplicemente ambiguo, ma incomprensibile” scrive Cascio.
Nel mondo aziendale in continua evoluzione, caratterizzato da cambiamenti complessi e imprevedibili, il modello BANI – Brittle, Anxious, Nonlinear, Incomprehensibile – offre un quadro concettuale per comprendere le sfide che le organizzazioni devono affrontare.
Questo acronimo cattura l’ambiente fragile, ansioso, non lineare e incomprensibile in cui operano le aziende moderne.
Ma quali sono le implicazioni nell’ambito HR?
1) Brittle: La fragilità dell’ambiente aziendale e le azioni HR
L’ambiente aziendale è diventato fragile a causa di cambiamenti rapidi e improvvisi. L’HR deve sviluppare la capacità di adattarsi rapidamente a nuove situazioni e rispondere alle sfide emergenti. Ciò richiede un approccio proattivo nella pianificazione delle risorse umane, nell’identificazione delle competenze critiche e nella creazione di piani di successione per mitigare il rischio di perdita di conoscenze.
2) Anxious: L’ansia nell’ambiente di lavoro e le strategie HR
L’ansia è un aspetto comune in un ambiente BANI, poiché i dipendenti sono esposti a un’incertezza costante. L’HR deve fornire supporto e risorse per gestire lo stress e promuovere il benessere dei dipendenti. Ciò può includere programmi di benessere, iniziative di gestione dello stress, accesso a servizi di consulenza e creazione di un ambiente di lavoro che favorisca l’inclusione e la fiducia.
3) Nonlinear: La natura non lineare dei cambiamenti e le competenze HR richieste
La natura non lineare dei cambiamenti richiede una maggiore flessibilità e adattabilità da parte delle funzioni HR. L’HR deve sviluppare una mentalità aperta al cambiamento, essere in grado di gestire situazioni complesse e adattare rapidamente le politiche e le pratiche aziendali. È fondamentale promuovere una cultura dell’apprendimento continuo e investire nello sviluppo delle competenze dei dipendenti per affrontare in modo efficace i cambiamenti non lineari.
4) Incomprehensible: L’incomprensibilità dell’ambiente aziendale e la leadership HR
L’ambiente aziendale BANI può essere caratterizzato da un’alta complessità e incertezza, rendendo difficile comprendere appieno i fattori che influenzano le organizzazioni. In questo contesto, l’HR deve assumere un ruolo di leadership per fornire chiarezza e orientamento.
La leadership HR deve essere in grado di comunicare in modo efficace, condividere una visione chiara e incoraggiare la collaborazione e l’innovazione.
Tutto ciò ci riporta alla parola che ha dominato il periodo Covid: Resilienza.
Le competenze che serviranno
Nel contesto BANI alcune competenze risultano particolarmente cruciali per affrontare le nuove sfide.
Di seguito alcune delle più importanti per far fronte ai cambiamenti in atto e allo scenario che si prospetta.
🔵 Adattabilità e flessibilità
L’ambiente BANI richiede la capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti e di affrontare situazioni complesse e imprevedibili. Essere in grado di modificare le strategie e le azioni in risposta alle mutevoli esigenze aziendali è fondamentale.
🔵 Pensiero critico e problem-solving
Data la natura non lineare e complessa dell’ambiente BANI, il pensiero critico e la capacità di risolvere problemi diventano essenziali. Queste competenze consentono di analizzare situazioni complesse, identificare le cause radicate dei problemi e sviluppare soluzioni innovative.
🔵 Agilità cognitiva
L’agilità cognitiva si riferisce alla capacità di adattarsi a nuove situazioni, di imparare rapidamente e di pensare in modo flessibile. In un ambiente BANI, dove le informazioni sono in costante evoluzione e spesso ambigue, l’agilità cognitiva aiuta ad affrontare le sfide con una mente aperta e adattabile.
🔵 Intelligenza emotiva
L’intelligenza emotiva, che comprende la consapevolezza di sé e degli altri, la gestione delle emozioni e la capacità di stabilire relazioni efficaci, diventa fondamentale in un ambiente ansioso come quello descritto nel modello BANI. L’empatia e la capacità di gestire le emozioni proprie e altrui aiutano a creare un clima lavorativo positivo e a sostenere i dipendenti.
🔵 Leadership trasformazionale
La leadership trasformazionale è cruciale in un ambiente BANI, in cui la capacità di ispirare e motivare i dipendenti è fondamentale per affrontare l’ansia e la complessità. Una leadership che comunica una visione con chiarezza e che favorisce l’innovazione promuovendo lo sviluppo delle persone, può aiutare ad affrontare le sfide del modello BANI.
🔵 Capacità di apprendimento continuo
In un ambiente incomprensibile, è importante avere una mentalità aperta all’apprendimento continuo. Essere disposti a imparare nuove competenze, ad adottare nuove prospettive e ad aggiornare costantemente le proprie conoscenze, consente di adattarsi in modo efficace e di cogliere le opportunità emergenti.
🔵 Pensiero sistemico
Il pensiero sistemico è la capacità di comprendere come le diverse componenti di un sistema interagiscono tra loro. In un ambiente non lineare e complesso come quello del modello BANI, il pensiero sistemico consente di identificare le interconnessioni e di valutare l’impatto delle decisioni sul sistema nel suo complesso.
E il contributo dei Big Data?
Il tema è decisamente controverso. Certamente non saranno in grado di “disegnare il futuro” ma avranno un grande ruolo di supporto.
Ad esempio, i big data consentono di identificare e monitorare i rischi in modo più efficace.
Attraverso l’analisi dei dati storici e l’applicazione di modelli statistici, è possibile identificare pattern che indicano potenziali rischi o scenari critici. Ciò permette di adottare misure preventive o di mitigazione per far fronte a situazioni di incertezza.
Inoltre, i big data attraverso l’analisi predittiva, consentono di raccogliere e analizzare grandi quantità di dati storici e di tendenza per identificare modelli e correlazioni significative. L’analisi predittiva può fornire alle aziende informazioni preziose per prendere decisioni informate e mitigare l’incertezza.
Infine, i modelli di machine learning, con l’applicazione di algoritmi sui big data, consentono di creare modelli che apprendono dai dati stessi e sono in grado di fare previsioni o di adattarsi a situazioni nuove. Questi modelli possono aiutare a prevedere risultati futuri o a identificare scenari potenziali in un contesto incerto.
Concludo riprendendo Cascio:
“Un numero maggiore di dati può essere controproducente, in quanto sovraccarica la nostra capacità di comprendere il mondo, rendendo difficile distinguere il rumore dal segnale. L’incomprensibilità è, in effetti, lo stato finale del sovraccarico di informazioni” .
Il nostro, sarà un mondo in cui il tema dell’“imparare ad imparare” ovvero:
la capacità di acquisire nuove conoscenze, competenze e abilità in modo attivo, consapevole e autodiretto, essendo così in grado di apprendere in modo continuo e adattarsi alle sfide e ai cambiamenti che si presentano nel corso della vita, sarà sempre più il nodo su cui si focalizzerà l’impegno di tutti noi.
Laura Colombo
AD ETAss | Career and Digital Coach ICF and mBIT Certified | past Forbes HR Council Editor | LinkedIn Partner | HR Communication | Employer Branding | Talent Acquisition | Libera Pensatrice
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