Prima della pandemia di coronavirus, la formazione veniva offerta ai dipendenti sia per aggiornare le competenze in funzione degli obiettivi aziendali che come un benefit in risposta a dei fabbisogni individuali.
Le aziende maggiormente interessate all’onboarding (sia perché alla ricerca di profili rari che per necessità di assunzioni di grandi numeri di lavoratori in tempi stretti) dovevano distinguersi sui mercati del lavoro più competitivi anche mediante un’ offerta formativa adeguata e innovativa, andando così a catturare l’interesse dei candidati migliori e ottenendo le migliori performance di Talent Acquisition.
Oggi, i responsabili HR sono concentrati sulla formazione come strumento per affrontare l’emergenza e acquisire resilienza,
ovvero un modo concreto per stare al passo con le esigenze dei mercati, in rapida ed imprevedibile evoluzione – in presenza di cambiamenti costanti – o, nell’ipotesi meno favorevole anche come vantaggio di ricollocamento sul mercato per i lavoratori che verranno licenziati o a rischio di esubero.
In Italia, tra i settori più colpiti dalla crisi ci sono quelli della filiera del turismo e dell’intrattenimento.
Il LinkedIn hiring rate ci fornisce dati su cosa è successo dopo l’adozione delle misure di sicurezza restrittive e l’isolamento forzato. Vediamo la situazione Cina e Italia in parallelo
A due settimane dal lockdown, in Cina il di tasso crescita è crollato a un minimo del – 45% su base annua. Le assunzioni hanno iniziato a riprendere in relazione alla diminuzione del restringimento delle misure di sicurezza, ma continuano a oscillare intorno al dato negativo del -26%.
In Italia si è verificata una situazione simile: a tre giorni dal blocco, il tasso di assunzioni è diventato negativo per poi – una settimana dopo il calo iniziale – crollare a un minimo del -40% su base annua.
Anche se molte aziende stanno già annunciando la riduzione della forza lavoro, altre stanno assumendo in modo veramente significativo e sono alla ricerca dei migliori talenti.
In significativo sviluppo, emergono le attività collegate alla sanità, alla logistica e alla GDO
Alcuni esempi di onboarding massivo in Italia nel mese di giugno: Amazon a Catania, Pisa e Mezzate (MI) 300 assunzioni; PAM: Campania, 3.000 assunzioni; Gruppo Menarini: Toscana, 250 assunzioni; Primark: 300 assunzioni a Roma; catena MD: 1100 assunzioni entro il 2020.
Dando uno sguardo anche oltre oceano, vediamo che molte società stanno utilizzando la leva della formazione in modo strategico e innovativo.
Ad esempio negli stati Uniti, Walmart si è distinta nel settore retail quando si è trattato di mettere sul piatto dei benefit per l’istruzione e la formazione per i dipendenti e futuri tali. Dal 2018 l’azienda offre questo genere di benefit ed ha deciso di investire sulle nuove tecnologie adottando sistemi di Digital Learning avanzati (realtà aumentata e virtuale) e aule blended.
Anche ai tempi del Covid la formazione è sempre più strategica e risponde a differenti scopi ed esigenze di business e sviluppo personale
Dopo tanto tempo di fermo forzato, da una settimana è finalmente possibile riprendere le attività in presenza, aggiungendo così empatia e socialità che tanto sono mancate alla didattica in questi mesi di sola formazione online.
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