Il mercato del lavoro è cambiato significativamente negli ultimi anni
Contrariamente a quanto succedeva in passato quando un titolo di studio rendeva possibile l’accesso e spesso anche il “diritto” ad una determinata professione o posizione in azienda, ora il famoso “pezzo di carta” non è più sufficiente.
Dalla logica dei titoli a quella delle competenze
Siamo passati in pochi anni dalla logica dei titoli a quella delle competenze: il problema è che il sistema formativo istituzionale (scuole e università) fatica a stare al passo con le richieste delle imprese che – in un momento in cui tutto è estremamente accelerato – richiede tempi di risposta rapidi e puntuali.
Più offerta meno qualità
Inoltre, il livello di qualità della formazione ha subito un depauperamento dovuto a mio avviso a due fenomeni: il primo il proliferare di nuovi indirizzi e la suddivisione nei due cicli di laurea che spesso ha creato nella magistrale dei doppioni dei corsi della triennale con gli stessi docenti, lasciando così poco spazio a un vero valore aggiunto e ad un salto nel mondo aziendale che invece sarebbe di grandissima validità per i giovani; il secondo l’inadeguatezza dei programmi – sia delle secondarie che universitari – che troppo spesso propongono temi e tecniche ormai obsoleti lato sistema imprese.
La preparazione degli Junior Talent
Cosa ne pensano i datori di lavoro è chiaro. Da una recente ricerca di Mckinsey si evince che la maggior parte dei datori di lavoro ritiene che i neolaureati non sono adeguatamente preparati per entrare in azienda e che la maggioranza dei lavoratori avrà bisogno di nuove competenze per svolgere con successo il proprio lavoro.
Questi risultati portano a una conclusione importante: è indispensabile trovare strade alternative che non possono che essere all’interno delle imprese e in partenariato con network di eccellenza che facciamo da propulsore di innovazione per la formazione post diploma e post laurea.
Abilità e competenze per il successo dell’impresa e del singolo
Il ruolo della formazione diventa allora ancora più rilevante di quanto potesse esserlo solo pochi anni fa, complice anche la nuova modalità di lavoro in remoto che vede i momenti formativi come una occasione – oltre che di accrescimento di competenze – anche di team building.
I dirigenti devono assicurarsi che i nuovi assunti siano adeguatamente formati e che i dipendenti acquisiscano continuamente nuove abilità e competenze.
La nuova sfida
Questa sfida non è qualcosa che le aziende possono affrontare con successo da sole.
Quando si tratta di formazione, le aziende devono abbracciare partnership con società specializzate in grado di fornire le competenze di cui i loro dipendenti hanno bisogno per condurle al successo.
Stiamo parlando di verticale e orizzontale.
Mai più senza
Alcune di queste abilità non saranno più specifiche del settore perché indispensabili per tutti, che si tratti di utilizzare una fresa o di scrivere programmi per videogames.
Alcune riguarderanno la comunicazione digitale o la lettura e l’analisi dei dati.
Altre afferiranno a competenze più trasversali e generiche.
Le competenze fondamentali che i dipendenti – a prescindere dalla mansione – debbono avere fin dal primo giorno sono ad esempio saper redigere un report, comprendere un budget o lavorare efficacemente con Excel.
I nuovi Partner Strategici
Ed è qui che entra in gioco un partner per l’azienda.
I dirigenti dovrebbero cercare un partner di formazione che ascolti le loro esigenze e sia disposto a crescere e continuare ad evolversi con loro nel tempo per sviluppare una programmazione adeguata con un approccio consulenziale ovvero che non si limiti a fornire un corso individuato dall’HR ma che con l’HR individui la miglior soluzione formativa ad un problema da risolvere o ad una opportunità da cogliere.
Big data e Visioni predittive
Dato che lo scenario in cui si muovono le imprese e lo stesso ecosistema aziendale sono in continua evoluzione, il miglior partner di formazione è un soggetto in grado di “vedere dietro gli angoli”, ovvero in qualche modo predire il futuro. In altre parole, essere in grado di leggere i big data rispetto alla contemporaneità a livello globale e su questo elaborare delle
Il partner può aiutare l’azienda a comprendere i principali trend in atto in termini di andamenti del mercato del lavoro, a conoscere le best practice nazionali e internazionali, gli eventi di maggior rilievo, le tendenze stanno prendendo forma, e lavorare per sviluppare una programmazione per aiutare a mantenere competitiva la propria forza lavoro.
È utile se il partner di formazione dispone di professionisti del settore che conducono programmi in modo che le aziende lavorino e collaborino con istruttori che vivono e respirano quotidianamente i problemi del settore.
Analogamente, è più probabile che un partner di formazione prossimo, uno con una presenza fisica vicino alla azienda, abbia il polso delle esigenze aziendali nella regione rispetto a un fornitore di formazione online a livello internazionale senza presenza locale.
Investimenti e nuovi ROI
Gli amministratori delegati si aspettano giustamente che se stanno investendo nello sviluppo professionale, ci sarà un ritorno su tale investimento sotto forma di competenze avanzate.
Quel ROI è importante perché le competenze stanno diventando obsolete più velocemente che mai.
L’emivita di un’abilità oggi è di circa cinque anni , il che significa che l’abilità potrebbe avere la metà del valore tra cinque anni rispetto a oggi.
I CEO possono affrontare in modo proattivo la sfida in corso di riqualificazione e miglioramento delle competenze.
Nell’ambiente aziendale in rapida evoluzione di oggi, questo è un investimento che le aziende non possono permettersi di non fare.