Barometro mercato del lavoro | Aria di tempesta, soprattutto per le professioni HighTech

10 Lug 2023 | Blog

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Ti auguro una bella settimana.

Laura Colombo


Secondo i dati del Centro studi Confindustria, la crescita del Pil italiano scenderà ma con un valore decisamente molto meno sensibile rispetto alle previsioni di qualche mese fa e i dati qualitativi di gennaio delineano uno scenario in netto miglioramento.

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Secondo Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (MLPS), Banca d’Italia – Eurosistema e Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (ANPAL Servizi), tra gennaio e febbraio sono stati creati oltre 100.000 posti di lavoro, un incremento superiore al doppio di quello del bimestre precedente e maggiore di circa un terzo rispetto agli stessi mesi del 2019, precedenti la pandemia.

Abbiamo dato i numeri.

Ma sono importanti per capire quello che succede e succederà nel mercato del lavoro quest’anno e che tipo di impatto avrà sullo sviluppo aziendale.

Qui di seguito – grazie ai contributi di molti soggetti referenziati nell’ambito delle ricerche – vediamo quello che sta succedendo e che succederà rispetto al reperimento di nuove risorse da inserire in azienda.

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Sempre più persone da inserire in organico…

Sono 386mila le assunzioni previste dalle imprese per il mese di febbraio e 1,2 milioni quelle per il trimestre febbraio-aprile, +68mila rispetto a febbraio 2022 (+21,5%) e +175mila con riferimento all’intero trimestre (+17,1%).

La dinamica positiva della domanda di lavoro delle imprese in questi primi mesi dell’anno si conferma anche confrontando i livelli pre-Covid (febbraio 2019), rispetto ai quali si evidenzia una crescita del 15,6%, pari a +52mila assunzioni.

… e sempre più problemi per trovarle

Cresce ancora il mismatch tra domanda e offerta di lavoro che riguarda il 46,2% dei profili ricercati, un valore superiore di circa 6 punti percentuali rispetto a un anno fa.

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A creare maggiori opportunità di lavoro, accanto alle costruzioni sono per il manifatturiero, con in testa la meccatronica seguita dalla metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo.

I settori che sono in maggior affanno

D’altra parte, i servizi programmano 254mila ingressi e la filiera del turismo si conferma quale traino della domanda di lavoro (56mila ingressi).

Consistente anche l’apporto del commercio (52mila) e dei servizi alle persone (42mila).

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Inoltre, secondo una recente stima Assintec – Assiform, in Italia ci sono 89mila posti di lavoro vacanti nel settore dell’information technology e di questi, circa 57mila opportunità accessibili anche per professionisti non laureati, ovvero per gli specialisti in uscita dai corsi degli IFTS.

Motivazione principale? Degiovanimento e mancanza di specialisti

A risentire maggiormente del mismatch sono le imprese della metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (58,5% dei profili ricercati è di difficile reperimento), le industrie del legno e del mobile (56,1%), le imprese delle costruzioni (54,9%), le industrie tessili, abbigliamento e calzature (52,1%) e le imprese della meccatronica (51,5%).

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L’impellenza del reskilling

Sul lato della formazione si dovrà procedere a un’importante attività di reskilling.

Secondo una recente ricerca svolta da The European House – Ambrosetti (fonte: rapporto “Next Generation digItaly”), entro il 2026 in Italia dovranno essere formati più di 2 milioni di occupati con competenze digitali di base per stare al passo con le necessità del mercato lavorativo.

È da questi presupposti che la European Commission ha dichiarato il 2023 “Anno Europeo delle Competenze” per promuovere la riqualificazione professionale e l’aggiornamento delle conoscenze.

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La Commissione vuole incoraggiare l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita, stabilendo l’obiettivo del 60% degli adulti che dovrebbe partecipare ogni anno ad attività di formazione.

In cima all’agenda le tematiche inerenti alla trasformazione digitale e la transizione ambientale.

Ma a risultare indispensabili sono anche le competenze trasversali

Secondo uno studio condotto da Skills Builder Partnership in collaborazione con CIPDKPMG Italy e Edge Foundation, la mancanza di opportunità di sviluppo di competenze come capacità comunicative, risoluzione dei problemi e lavoro di squadra costa tantissimo alle aziende e alle persone.

Il report ha coinvolto oltre 2000 lavoratori, e più della metà ha dichiarato di aver perso opportunità lavorative per il mancato sviluppo di competenze trasversali, il che porta ad una minore soddisfazione professionale e di vita.

Di fronte a questo scenario cosa rimane da fare?

Investire su le Corporate Academy, sulla formazione continua e sulla comunicazione per la Talent Acquisition.

 Laura Colombo

AD ETAss | Career and Digital Coach ICF and mBIT Certified | past Forbes HR Council Editor | LinkedIn Partner | HR Communication | Employer Branding | Talent Acquisition | Libera Pensatrice


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