IL MOMENTO GIUSTO PER
FARE LE COSE? ADESSO
Intervista alla prof.ssa Mantovani
e alla dott.ssa Colombo
su Europrogettazione e
sviluppo dei territori.
IL MOMENTO GIUSTO PER FARE LE COSE? ADESSO
Intervista alla prof.ssa Mantovanie alla dott.ssa Colombo su Europrogettazione e sviluppo dei territori.
Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno. Insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita.
In questo proverbio si può ritenere racchiuso il fine del progetto che ci apprestiamo a raccontarvi.
Siamo a Reggio Calabria, capoluogo di una regione da troppo tempo soggiogata dal racconto stereotipato che siamo abituati a sentire a proposito dei territori del nostro meridione: una terra stupenda inaridita da corruzione e malaffare, dove le istituzioni si percepiscono troppo spesso come lontane e inaccessibili e alla lunga si rischia di ritrovarsi intrappolati nell’accettazione passiva di uno status quo limitante e demotivante.
La conseguenza, come spesso accade, consiste nel vedere partire verso città più o meno lontane i giovani più brillanti che hanno voglia di mettersi in gioco.
Finché qualcuno non decide di insegnare loro a pescare.
Per fortuna questi “Maestri” non mancano, e noi abbiamo avuto la fortuna di incontrarne uno, o meglio una, la professoressa Michela Mantovani, docente di economia industriale, economia applicata “***” presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria.
È grazie all’incontro con la prof.ssa Mantovani che Laura Colombo, CEO di ETASS, ha avuto modo di recarsi a Reggio per una due giorni di formazione sul tema dell’Europrogettazione .
In un momento in cui l’UE viene vista da qualcuno quasi come una minaccia, risulta fondamentale per i professionisti di domani e per i territori l’acquisizione di conoscenze concrete finalizzate a procurarsi, investire e far fruttare i finanziamenti messi a disposizione da Bruxelles sotto forma di bandi. Fondi che, se non utilizzati, vengono persi insieme alle opportunità – occupazionali, sociali, culturali – che questi possono generare: da qui la volontà di formare professionisti che potranno avere i giusti strumenti per impegnarsi attivamente per risollevare il presente e il futuro della Calabria, con l’aiuto concreto di Bruxelles.
Prof.ssa Mantovani, lei è costantemente impegnata a creare ponti fra Università, istituzioni e mondo delle imprese. La sua passione è così forte da essere contagiosa che sia i giovani che le istituzioni la seguono e si uniscono ai suoi progetti. Ci svela quale è il segreto dei suoi progetti?
MM – Sono idealista e il tempo non ha intaccato la mia fantasia. Ciò che faccio è perché ci credo fortemente e rischio sempre con il mio. Le avventure mi piacciono, ho un alta sensibilità artistica e vedo nella Calabria patrimoni culturali e ambientali eccezionali ma coperti da un velo. Io questo velo lo vorrei scoprire come una contemporanea Aletheia Heideggeriana. Mi piace valorizzare ciò che gli altri non vedono e penso che la Calabria possa passare da pietra scartata dai muratori diventare testata d’angolo. Ed è forse questa mia convinzione che trasmetto e la gente mi segue quasi come un pifferaio magico, i miei studenti in primis ma anche i più giovani delle scuole secondarie
Cosa muove maggiormente i giovani a restare sul territorio e ad agire fattivamente per il cambiamento?
MM – I giovani amano la loro terra vogliono farsi una famiglia, avere figli, una vita semplice e normale, insomma.
Ci racconta un aneddoto sulla sua storia professionale che l’ha particolarmente colpita?
MM – Una ragazza per ben due volte si era presentata per sostenere l’esame con me ma non lo aveva mai superato, così alla terza volta mi disse che era la fidanzata di un certo signore. Io risposi che non lo conoscevo, lei divenne rossa in viso e scappò. La volta successiva si presentò all’ appello ed era perfettamente preparata su tutto e prese 30 e lode, io in seguito seppi che il fidanzato era all’apice di una cosca ndranghetista. Cio significa che l’educazione è un antidoto alla criminalità, senza farsi intimorire ma prendendola un pò con ironia.
Dott.ssa Colombo, quanto è emozionante mettere anni di esperienza professionale a disposizione di giovani vogliosi di dire la loro per affermare la loro professionalità e il loro territorio?
LC – Anche quando non ce ne accorgiamo, tutto quello che facciamo lascia ai posteri qualcosa di noi e del nostro operato. A maggior ragione è emozionante e bello agire concretamente e consapevolmente per trasferire visioni e strumenti alle nuove generazioni. Sono ormai più di vent’anni che mi occupo di fare formazione, e le emozioni sono sempre immutate. Oltre il lato tecnico e professionale è proprio l’impatto emotivo a rendere questo il lavoro più bello del mondo: sai che i semi che hai piantato germoglieranno da qualche parte sotto forma di idee e iniziative in grado di impattare sullo status quo, ti senti parte integrante di un sistema in movimento.
Dott.ssa Mantovani, quali sono i prossimi progetti in cantiere per lo sviluppo di questa partnership?
MM – La terza edizione del corso di alta formazione in Europrogettazione per la Pa finanziata dall’ INPS con inizio il 5 giugno. Inoltre la IV edizione del corso di Europrogettazione a ottobre insieme al nuovo master in Europrogettazione, istituiti dal dipartimento di giurisprudenza ed economia dell’ Università mediterranea di Reggio Calabria per la parte gestionale, in partnership con il CAT-Lab ( laboratorio delle risorse culturali, ambientali e turistiche) per la parte scietifica e con l’associazione quality life management per la promozione. E anche per questa parte abbiamo una collaborazione con Laura.
Dottoressa Colombo, Prof Mantovani: quale è la cosa che vi ha colpito maggiormente l’una dell’altra?
MM – La sua spontaneità, gioia di vìvere e di mettersi in gioco, l’amore per i suoi animali e tutte le forme di vita, la sua positività e fattività.”
LC – Il suo entusiasmo, a dir poco contagioso. È bastata una telefonata per entrare in empatia, mi ha subito convinta della bontà dell’iniziativa e dopo un attimo eravamo già allineate sul da farsi. Siamo entrambe donne che uniscono vision e concretezza, caratteristiche che ci porteranno a collaborare ancora in futuro.”